lunedì 7 dicembre 2009

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domenica 15 novembre 2009

IL GIARDINO DEI GIUSTI DI PADOVA/4


di David Monticelli

Presidente Peace Culture!



(segue dal terzo episodio e continua nel prossimo)



Dopo l’inaugurazione ci siamo spostati nella parte superiore del parco, vicino all’argine e sono iniziate le cerimonie di onorificenza. La cerimonia si divide in quattro fasi:

1. uno studente delle scuole di Padova legge al microfono le motivazioni della premiazione;
2. terminata la lettura delle motivazioni, il Giusto (o un suo familiare) fa un discorso rivolto alla gente;
3. poi scopre la stele in suo onore;
4. e infine lo studente e il Giusto mettono a dimora l’albero a lui/lei dedicato.

La prima ad essere premiata è stata la nostra Zura Karuhimbi, che durante il genocidio ruandese, noncurante dei rischi e delle minacce che correva in prima persona, ospitò nella sua casa molti ruandesi di etnia tutsi, sfamandoli e proteggendoli da morte certa ad opera delle milizie estremiste Interahamwe. Al cospetto di un folto pubblico, di una ressa di fotografi e cameraman e di una commossa Jacqueline Mukansonera, Zura ha scoperto la stele a lei dedicata, ha messo a dimora il suo albero (un ulivo) e ha parlato alla gente toccando il cuore di tutti i presenti.



















giovedì 5 novembre 2009

IL GIARDINO DEI GIUSTI DI PADOVA/3

di David Monticelli

Presidente Peace Culture!

(segue dal secondo episodio e continua nel prossimo)




Il muro di ferro divide il Giardino in due parti: a sinistra una parte pianeggiante con le sculture in metallo e in fondo una scalinata che porta all’argine del Bacchiglione, a destra un parte che gradualmente sale fino al medesimo argine lungo il quale sono piantati gli alberi dei Giusti.



La cerimonia del 2009 di onorificenza ai Giusti è stata inaugurata sulla scalinata al cospetto del gonfalone della città dal sindaco Flavio Zanonato e dal Prof. Giuliano Pisani, alla presenza dei Giusti e dei loro familiari. Nell’aria risuonavano i canti - diffusi da altoparlanti situati in ogni angolo del parco - del Coro di Voci bianche Cesare Pollini e dal Coro Iris Ensemble diretto da Marina Malavasi, con l’accompagnamento musicale di Alessandro Kirschner.
Erano presenti diversi media: oltre al blog di Beppe Grillo, c’era la RAI e la televisione turca DHA.
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domenica 1 novembre 2009

IL GIARDINO DEI GIUSTI DI PADOVA/2


di David Monticelli

Presidente Peace Culture!
(segue dal primo episodio e continua nel prossimo)

....c’erano Ivanka Sukur, una donna rimasta vedova durante l’assedio di Sarajevo nella guerra dei Balcani ed Elvis, il bambino di appena 1 anno e mezzo (oggi un ragazzo di 17 anni) che Ivanka salvò da morte certa nel 1993 in Bosnia Erzegovina. C’erano poi tutti gli altri personaggi di cui vi parlerò in seguito.
La cerimonia di onorificenza ai Giusti era prevista per domenica mattina alle 11.30 circa. Ma sabato avevamo preso accordi con Filippo Pittarello dello staff di Beppe Grillo per realizzare un’intervista per il blog di fronte alla basilica di Sant’Antonio da Padova. Così verso le 10 siamo andati “di fronte al Santo”, (come dicono a Padova) e abbiamo fatto l’intervista che tra qualche giorno sarà pubblicata sul blog di Beppe Grillo, il sito più visitato d’Italia e il settimo sito più visitato al mondo! http://www.beppegrillo.it/.
Alle 11 ci siamo recati al Giardino dei Giusti, situato in Via Forcellini. Il luogo che ospita il Giardino dei Giusti del Mondo confina con un argine. Il Giardino continuerà lungo questo argine e, seguendo il corso del fiume Bacchiglione, punterà a raggiungere il Mare Adriatico dando così vita a una Via dei Giusti. All’ingresso del Giardino c’è un muro di ferro in cui campeggia la scritta “Si può sempre dire un sì o un no”. Dall’altra parte della strada si staglia il Museo dell’Internamento e il Tempio dell’Internato Ignoto. Con questa disposizione dei due monumenti Padova intende dunque ricordare le vittime dei lager e dei campi di concentramento da un lato e dall’altro le persone che nell’orrore del genocidio hanno fatto una scelta: hanno salvato vite umane invece di uccidere, hanno detto un sì alla nonviolenza e un no alla violenza, hanno detto un sì al coraggio e alla dignità del bene e un no alla banalità del male.
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sabato 31 ottobre 2009

UNA SPERANZA PER L’AFRICA E PER IL RWANDA

Martedì 20 ottobre, presso la Fabbrica delle Emozioni a Pistoia, si è tenuto l’incontro “UNA SPERANZA PER L’AFRICA E PER IL RWANDA”, con la partecipazione di Yolande Mukagasana, scrittrice, testimone del genocidio rwandese e messaggera di pace, promosso dal Movimento Umanista di Pistoia e dal Centro Studi e Documentazione sull’ Handicap di Pistoia, in collaborazione con il Comune di Pistoia (Assessorato alle Politiche Sociali e Assessorato alla Cultura, alla Pubblica Istruzione e alle Pari Opportunità), nell’ambito delle iniziative in favore della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza.

A questo link potete vedere alcune foto della serata

martedì 27 ottobre 2009

IL GIARDINO DEI GIUSTI DI PADOVA/1

di David Monticelli
Presidente Peace Culture!
















Cari amici

domenica scorsa 18 ottobre, io in nome dell'associazione Peace Culture!, e Francoise Kankindi e Eric Wibabara (col loro piccolo Alain) per l'associazione Bene-Rwanda, abbiamo avuto la fortuna di assistere ad un evento importantissimo e commovente organizzato dal Giardino dei Giusti del Mondo di Padova, che è un parco nato nel 2008 per onorare quelle persone (i "Giusti") che si sono opposti alla “logica” dei genocidi salvando altri esseri umani a rischio della propria stessa vita (http://it.wikipedia.org/wiki/Giardino_dei_Giusti_del_Mondo).


Tra i giusti premiati quest'anno c'era Zura Karuhimbi, (la nostra candidata insieme a Yolande Mukagasana e Pierantonio Costa al Nobel per la Pace 2010) e Jacqueline Mukansonera, la donna che salvò Yolande durante il genocidio del 1994. Quella di quest'anno è stata la seconda edizione.
Fin dal sabato pomeriggio siamo stati ospiti del Prof. Giuliano Pisani, responsabile del Comune di Padova per il Giardino dei Giusti, colui che fin dal novembre 1999 ha immaginato che un giorno il Giardino dei Giusti di Padova potesse diventare una realtà e che dopo 9 anni c'è finalmente riuscito. Il Prof. Pisani con la sua calorosa accoglienza ha messo tutti gli ospiti a proprio agio. Il sabato sera abbiamo cenato al Ristorante Pontecorvo: la lunga tavolata era piena di personaggi (o familiari di personaggi) che si leggono sui libri di scuola. C'era Mischa Wegner figlio di Armin Wegner, il Giusto tedesco che denunciò con le sue fotografie il genocidio degli armeni all’inizio del XX secolo; c'era Gunter Burger, assessore del comune di Friburgo in Germania, che era presente per ritirare il premio alla Giusta Gertrud Luckner sua concittadina, che durante gli anni del nazismo aiutò molti ebrei a fuggire dalla Germania...

(continua nel prossimo episodio)

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domenica 18 ottobre 2009

ZURA A ROMA NELLA SEDE DI BENE RWANDA

Zura Karuhimbi è a Roma dove ha incontrato il presidente di Bene Rwanda, Francoise Kankindi (insieme nella foto).
Zura ha proseguito poi il suo viaggio a Padova dove presenzierà alla cerimonia che la vedrà inserita nel giardino dei Giusti. In questa occasione avrà la possibilità di incontrarsi con Yolande Mukagasana.

mercoledì 14 ottobre 2009

LAVORI IN CORSO: URBINO, ROMA, PADOVA

di David Monticelli
Presidente Peace Culture!

Un primo commento dunque lo debbo a tutti voi proprio riguardo i due scorsi week-end in cui, prima ad Urbino e poi a Roma, ho partecipato a degli eventi in cui il protagonista - come per la nostra campagna per il Rwanda - era la pace, (ad altre latitudini di questo nostro stesso pianeta e con altri protagonisti della nostra stessa umanità).
Ad Urbino nel week-end del 3-4 ottobre la conferenza "Dalla parte dell'impossibile" ha visto la partecipazione del nostro amico Lance Henson, poeta cheyenne e attivista per i diritti umani, di Kendall Black Elk, danzatore crow, di Tlahkuilo Arreola Zuniga, artista yaqui e azteco, del prof. Luigi Alfieri docente ordinario dell'Università di Urbino e infine del sottoscritto. Abbiamo parlato della filosofia, ma anche e soprattutto dell'attivismo politico, delle rivendicazioni e delle tragiche situazioni contemporanee dei popoli cosiddetti indigeni (o nativi) del mondo, minoranze sempre più a rischio di ulteriore genocidio fisico e culturale ad opera di quella macchina di sfruttamento e di oppressione che è l'attuale sistema economico e politico mondiale.
A Roma, presso la "Città dell'Altra Economia" nel quartiere Testaccio, nel week-end del 10-11 ottobre si è svolta la manifestazione intitolata "Eventi nativi" alla quale hanno partecipato la nostra Francoise Kankindi, presidentessa di Bene-Rwanda, Tlahkuilo Arreola Zuniga, Apirana Taylor, artista maori e attivista dei diritti civili del suo popolo, Francisco Vera Millaquen, portavoce della comunità degli indios mapuche del Cile, Kevin Annett, ex pastore della Chiesa Unita Canadese che ha denunciato il genocidio dei bambini nativi americani nelle famigerate boarding schools (o residential schools) del Canada.
Lo scopo ufficiale della manifestazione (giunta alla sua seconda edizione dopo quella di Genova dell'anno scorso) è quello di chiedere l'istituzione di una "Giornata della memoria del genocidio dei popoli indigeni" e di chiedere allo Stato italiano la ratifica della convenzione ILO 169 sui diritti dei popoli indigeni e tribali, adottata nel 1989 dall´Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), un'agenzia delle Nazioni Unite, http://www.survival.it/.
La Convenzione riconosce ai popoli indigeni un insieme di diritti fondamentali, essenziali alla loro sopravvivenza, tra cui i diritti sulle terre ancestrali e il diritto di decidere autonomamente del proprio futuro. Attualmente, la Convenzione costituisce l´unico strumento legislativo internazionale di protezione dei diritti dei popoli indigeni. Ratificandola, gli stati si impegnano a garantire in modo efficace l´integrità fisica e spirituale dei popoli indigeni e a lottare contro ogni forma di> discriminazione nei loro confronti.
Nella giornata di sabato si sono tenuti seminari sul tema del genocidio di questi popoli, con la visione nel pomeriggio dello struggente documentario di Kevin Annett "Unrepentant: the Canada's genocide", che potete vedere in versione integrale sul sito http://www.hiddenfromhistory.org/ (tenetevi forte).
In serata al Teatro Valle di Roma uno spettacolo congiunto di Tlahkuilo Arreola Zuniga e di Apirana Taylor ha traslato queste tematiche in rappresentazioni artistiche attraverso danze, musica, pittura e poesia, con le voci di cinque attori italiani che hanno partecipato alla performance. La maggior parte del secondo atto è stato dedicato al genocidio ruandese.
La domenica mattina è stata la volta della testimonianza commovente di Francisco Vera Millaquen sulla recente escalation di violenza e repressione nei confronti del popolo mapuche in Cile (nonostante i proclami democratici del governo socialista) e quella della nostra Francoise sul Rwanda. Le loro parole hanno toccato tutti nel profondo del cuore. Da questo doppio week-end, (che diventerà triplo, visto che sabato e domenica prossima 17-18 ottobre Zura Kurahimbi e Jacqueline Mukansonera saranno premiate dalla Città di Padova con il riconoscimento del "Giardino dei giusti del mondo", (http://www.padovanet.it/dettaglio.jsp?id=13091), emerge chiaramente la dimensione universale e "trasversale" a cui deve necessariamente fare riferimento il nostro attivismo e il nostro impegno per la pace. E' soltanto nello spirito di un'appartenenza ad un movimento ampio quanto tutta l'umanità oppressa, sfruttata e vittima dei genocidi e nel consapevole riconoscimento di questa appartenenza che la nostra campagna per il Nobel al Rwanda potrà trovare la forza e l'energia giusta, come direbbero i nostri amici nativi, per essere portata a compimento.

sabato 3 ottobre 2009

2010 NOBEL PEACE PRIZE TO RWANDA'S RIGHTEOUS

Cari amici,

Questo è un invito ad aderire e sostenere il Nobel per la Pace 2010 ai GIUSTI del RWANDA. Nel 1994, è stato commesso un genocidio contro i tutsi in Rwanda. Mentre tanti hanno "obbedito agli ordini" e preso parte alle uccisioni, altri hanno disobbedito e salvato vite. Tra essi, ricordiamo il capitano Mbaye Diagne del Senegal, che ha salvato centinaia di vite ed è stato ucciso ad un posto di blocco; Marc Vaiter francese, che si rifiutò di essere evacuato e protesse orfani, poi morì nel 1995; la volontaria italiana Antonia Locatelli, uccisa nel 1992, mentre denunciava apertamente l'organizzazione del genocidio.

Ma alcuni sono ancora vivi: Zura Karuhimbi, una donna hutu che oggi ha 84 anni e ha salvato più di 100 persone nel 1994, il console italiano Pierantonio Costa, che ha evacuato gli stranieri per poi tornare in Rwanda a salvare oltre 2.000 vite e Yolande Mukagasana, la cui famiglia è stata massacrata, e che è stata salvata da, e poi ha salvato, la donna hutu Mukansonera Jacqueline, e quindi ha dedicato la sua vita a difendere la memoria del genocidio.

Stiamo allestendo un gruppo di volontari per sostenere la candidatura di Zura Karuhimbi, Yolande Mukagasana e Pierantonio Costa al Nobel per la Pace 2010 AI GIUSTI del RWANDA. Il significato di questa iniziativa è quello di "Dare una possibilità alla Pace", mostrando che tutti noi abbiamo una possibilità di scelta, poichè persino in caso di genocidio, ogni essere umano può scegliere di salvare invece che di uccidere. Vogliamo opporre la "banalità del bene" alla "banalità del male". Questo principio deve essere proclamato mondialmente. Inoltre vogliamo il riconoscimento universale, una volta per tutte, del genocidio che ha avuto luogo in Rwanda, contro il negazionismo, il revisionismo e il giustificazionismo del genocidio.