domenica 15 novembre 2009

IL GIARDINO DEI GIUSTI DI PADOVA/4


di David Monticelli

Presidente Peace Culture!



(segue dal terzo episodio e continua nel prossimo)



Dopo l’inaugurazione ci siamo spostati nella parte superiore del parco, vicino all’argine e sono iniziate le cerimonie di onorificenza. La cerimonia si divide in quattro fasi:

1. uno studente delle scuole di Padova legge al microfono le motivazioni della premiazione;
2. terminata la lettura delle motivazioni, il Giusto (o un suo familiare) fa un discorso rivolto alla gente;
3. poi scopre la stele in suo onore;
4. e infine lo studente e il Giusto mettono a dimora l’albero a lui/lei dedicato.

La prima ad essere premiata è stata la nostra Zura Karuhimbi, che durante il genocidio ruandese, noncurante dei rischi e delle minacce che correva in prima persona, ospitò nella sua casa molti ruandesi di etnia tutsi, sfamandoli e proteggendoli da morte certa ad opera delle milizie estremiste Interahamwe. Al cospetto di un folto pubblico, di una ressa di fotografi e cameraman e di una commossa Jacqueline Mukansonera, Zura ha scoperto la stele a lei dedicata, ha messo a dimora il suo albero (un ulivo) e ha parlato alla gente toccando il cuore di tutti i presenti.



















giovedì 5 novembre 2009

IL GIARDINO DEI GIUSTI DI PADOVA/3

di David Monticelli

Presidente Peace Culture!

(segue dal secondo episodio e continua nel prossimo)




Il muro di ferro divide il Giardino in due parti: a sinistra una parte pianeggiante con le sculture in metallo e in fondo una scalinata che porta all’argine del Bacchiglione, a destra un parte che gradualmente sale fino al medesimo argine lungo il quale sono piantati gli alberi dei Giusti.



La cerimonia del 2009 di onorificenza ai Giusti è stata inaugurata sulla scalinata al cospetto del gonfalone della città dal sindaco Flavio Zanonato e dal Prof. Giuliano Pisani, alla presenza dei Giusti e dei loro familiari. Nell’aria risuonavano i canti - diffusi da altoparlanti situati in ogni angolo del parco - del Coro di Voci bianche Cesare Pollini e dal Coro Iris Ensemble diretto da Marina Malavasi, con l’accompagnamento musicale di Alessandro Kirschner.
Erano presenti diversi media: oltre al blog di Beppe Grillo, c’era la RAI e la televisione turca DHA.
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domenica 1 novembre 2009

IL GIARDINO DEI GIUSTI DI PADOVA/2


di David Monticelli

Presidente Peace Culture!
(segue dal primo episodio e continua nel prossimo)

....c’erano Ivanka Sukur, una donna rimasta vedova durante l’assedio di Sarajevo nella guerra dei Balcani ed Elvis, il bambino di appena 1 anno e mezzo (oggi un ragazzo di 17 anni) che Ivanka salvò da morte certa nel 1993 in Bosnia Erzegovina. C’erano poi tutti gli altri personaggi di cui vi parlerò in seguito.
La cerimonia di onorificenza ai Giusti era prevista per domenica mattina alle 11.30 circa. Ma sabato avevamo preso accordi con Filippo Pittarello dello staff di Beppe Grillo per realizzare un’intervista per il blog di fronte alla basilica di Sant’Antonio da Padova. Così verso le 10 siamo andati “di fronte al Santo”, (come dicono a Padova) e abbiamo fatto l’intervista che tra qualche giorno sarà pubblicata sul blog di Beppe Grillo, il sito più visitato d’Italia e il settimo sito più visitato al mondo! http://www.beppegrillo.it/.
Alle 11 ci siamo recati al Giardino dei Giusti, situato in Via Forcellini. Il luogo che ospita il Giardino dei Giusti del Mondo confina con un argine. Il Giardino continuerà lungo questo argine e, seguendo il corso del fiume Bacchiglione, punterà a raggiungere il Mare Adriatico dando così vita a una Via dei Giusti. All’ingresso del Giardino c’è un muro di ferro in cui campeggia la scritta “Si può sempre dire un sì o un no”. Dall’altra parte della strada si staglia il Museo dell’Internamento e il Tempio dell’Internato Ignoto. Con questa disposizione dei due monumenti Padova intende dunque ricordare le vittime dei lager e dei campi di concentramento da un lato e dall’altro le persone che nell’orrore del genocidio hanno fatto una scelta: hanno salvato vite umane invece di uccidere, hanno detto un sì alla nonviolenza e un no alla violenza, hanno detto un sì al coraggio e alla dignità del bene e un no alla banalità del male.
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